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La regola dell’arte: cos’è e come funziona

12/04/18 14.58 / da Cdvi Wireless

 

Che cosa si intende con l’espressione “regola dell’arte”?

Nel senso più generale, l’espressione “a regola d’arte” indica l’insieme delle regole tecniche che bisogna rispettare nella esecuzione di determinate lavorazioni; regole alle quali si deve attenersi al fine di assicurare uno standard minimo di accettabilità del prodotto in termini di utilizzabilità, durata, affidabilità e sicurezza.
Il rispetto di tali regole indica anche la professionalità di un’impresa o dei tecnici che effettuano una determinata lavorazione.

Il concetto di “regola d’arte” utilizzato per valutare l’esecuzione di lavori o prestazioni tecniche connesse a tali lavori, è piuttosto generico, può essere interpretato in diversi modi.

Il fatto che non esista una regola definitiva, rende difficile, in alcuni casi, giudicare se un determinato lavoro è stato eseguito rispettando questa regola oppure no.
Tale definizione quindi, si può dire che è universale e applicabile a qualsiasi attività; ma allo stesso tempo non può essere considerato un concetto statico, perché si evolve continuamente per seguire l’evoluzione tecnica, che come abbiamo visto in precedenti articoli, non si ferma mai.
È necessario pertanto mantenersi sempre aggiornati sulla evoluzione delle normative sia tecniche (norme CEI) sia legislative (leggi, Decreti Ministeriali ecc.).

 

 

regola-dell-arte

 

 

A livello generale, possiamo far riferimento all’art. 1176 comma 2° del codice civile italiano che dice che:

“Nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata.”

Inoltre, per l’art. 2224, il prestatore d’opera è tenuto a procedere all’esecuzione dell’opera:

“secondo le condizioni stabilite dal contratto e a regola d’arte.”

 

Per quanto riguarda invece i materiali, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici, la legge 1° marzo 1968 n. 186, che è composta di due soli articoli, sancisce che queste opere devono essere realizzate secondo la “regola d’arte”, e che se si realizzano seguendo le norme CEI, si presume che possiedano tale requisito.
La documentazione emessa dal CEI (Comitato Elettronico Italiano), a sua volta, definisce la buona tecnica per i prodotti, i processi e gli impianti costituendo il riferimento per la presunzione di conformità alla “regola d’arte”.

 

La locuzione “buona tecnica” è ovviamente legata al concetto di norma tecnica ed è stata menzionata per la prima volta nella Legge n° 1086 del 1971.

Attualmente ci si rifà al D.Lgs. 81/2008 art. 2 che descrive la norma tecnica in questo modo: “specifica tecnica approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria.”

L’articolo 81 di tale decreto, che parla dei requisiti di sicurezza dice che:

…”1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.”

…2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche”…

 

La normativa tecnica attualmente disponibile è piuttosto ampia e diversificata, ma non tutte le norme hanno la stessa importanza.

 

  • Ci sono le norme tecniche comprese nei dispositivi di legge e decreti che regolamentano questioni tecniche, il cui rispetto è obbligatorio e si dà quindi per scontato.
    Generalmente ci si riferisce alle norme legate alla sicurezza delle persone o alla fruibilità e durata di un bene.
  • Ci sono poi normative tecniche che vengono riportate nel Capitolato e nei contratti (come per esempio le norme UNI), che l’esecutore deve rispettare per norma contrattuale.
  • E ci sono infine norme di tipo settoriale, che vengono elaborate da associazioni di categoria, il cui rispetto è essenzialmente di tipo volontaristico, a meno che non siano state inserite anche queste nel contratto.

Dal momento che, come abbiamo già detto prima, sono regole molto generali che si possono interpretare in maniera diversa a seconda delle diverse situazioni in cui ci si trova; per una corretta valutazione, è indispensabile l’esperienza tecnica nonché il buon senso di chi è chiamato a valutare e formulare il giudizio.

 

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Topics: regola dell'arte

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