Nell’articolo precedente abbiamo visto come i radiocomandi siano diventati da confort per pochi abbienti a veri e propri oggetti di consumo.
Quasi tutte le famiglie e aziende italiane hanno uno o più dispositivi per i più diversi usi: ingressi, domotica, automazione macchinari, ecc.…
Ci sono diverse tipologie di radiocomandi in base alla loro funzione e alla loro tecnologia di trasmissione. Per quanto riguarda quest’ultima ci sono due categorie ben distinte: i radiocomandi a codice fisso e i radiocomandi rolling code.
Questa distinzione è molto importante ai fini di funzionalità e sicurezza e per le aziende e i professionisti che operano nel campo delle automazioni e delle installazioni è importante capirne il perché.
Facciamo un passo indietro e ritorniamo ai primi radiocomandi in commercio per l’uso residenziale.
I primi radiocomandi a codice fisso
Quando furono immessi nel mercato negli anni '70, i radiocomandi comunicavano alla ricevente un solo codice, combinato dallo stesso utente per mezzo di un blocchetto di microinterruttori (tecnicamente, dip-switch) accessibile attraverso lo sportellino della batteria.
E nel caso di molti utenti abilitati al medesimo ingresso, su tutti i radiocomandi in uso era necessario comporre il medesimo ed unico codice, uguale per tutti, con nessuna possibilità di identificare le persone autorizzate all'ingresso o all'uscita.
Questo tipo di codice assicura un livello di sicurezza che oggi consideriamo minimo, non inferiore a quello delle chiavi meccaniche, le quali sono tuttora facilmente duplicabili nei negozi specializzati.
Ad ogni modo la comodità d’uso del radiocomando e la sua distanza di funzionamento, all'epoca erano prioritarie ed appaganti.
Dal comfort alla sicurezza: nascono i radiocomandi Rolling Code
Si sa che ben presto il mercato matura e richiede nuove soluzioni per nuove esigenze: nascono maggiori esigenze di sicurezza e di controllo degli accessi.
Immaginiamo il caso in cui in un'azienda ci siano 20 dipendenti e ciascuno abbia un radiocomando con un codice univoco e diverso dagli altri: in questo modo è possibile identificare ciascun dipendente e verificarne l’autorizzazione all’accesso o all’uscita. Per assicurare ciò occorre quindi una tipologia di radiocomando che non sia possibile né duplicare né clonare; un radiocomando che corrisponda ad una autorizzazione che può essere concessa o revocata se l’utente cambia mansione oppure si dimette dall’azienda; autorizzazione che può essere limitata anche solo per fasce orarie nei luoghi di lavoro.
Nasce così nei primi anni 90 il radiocomando a codice dinamico o rolling code.
Per aumentare i livelli di sicurezza e di controllo vengono introdotti nel mercato i radiocomandi rolling-code: il codice da fisso e univoco diventa dinamico, da uno per tutti, diventa diverso per ognuno e diverso ad ogni utilizzo.
Radiocomando rolling code: caratteristiche e funzionamento
Vediamo tutte le caratteristiche e il funzionamento dei radiocomandi a codice dinamico o rolling-code.
- Il codice si sviluppa su una combinazione di 64 bit, contro i 10 o 12 del codice fisso.
- Ad ogni trasmissione il codice cambia secondo un algoritmo matematico e non è mai lo stesso per due trasmissioni diverse.
- Solo una parte del codice (16 bit su 64) rimane sempre fissa, detta Serial Number (SN). E’ l’unica parte del codice trasmessa in chiaro, leggibile strumentalmente, riportata a laser nel retro del radiocomando con un numero decimale a 5 cifre e che costituisce l’identificativo dell’utente cui è affidato il radiocomando.
- I restanti bit o sono trasmessi in modo criptato, o cambiano di continuo, secondo l’algoritmo.
- L’algoritmo matematico è generato dalla parte criptata del codice, detta chiave fabbricante o Manufacturer Key (MK): nessuno, tranne il costruttore, può conoscerne la composizione.
- La terza parte detta contatore: è la parte che cambia ad ogni pressione del tasto del trasmettitore secondo una sequenza determinata dalla dall’algoritmo e dalla chiave fabbricante.
- Il ricevitore deve conoscere l’algoritmo, completo di MK, SN e Contatore, per decodificare correttamente il segnale ricevuto.
- Il ricevitore deve avere nella propria memoria tutti i SN dei radiocomandi autorizzati nonché l’ultima posizione del contatore ricevuta di ognuno; la ricezione di un codice con SN memorizzato ma con la stessa posizione del contatore sarà successivamente ignorata e pertanto negato l’accesso all'utente.
La duplicazione dei radiocomandi rolling code
- Ogni trasmettitore identifica ciascun utente.
- L’insieme delle regole di accesso proprie di ciascun edificio (comunitario, residenziale o di lavoro) posso essere applicate e gestite con sicurezza e maggior tranquillità di tutti gli utenti.
- Nel caso in cui servissero nel tempo ulteriori radiocomandi, questi avranno codice e SN propri che dovranno essere memorizzati nel ricevitore, previa l’autorizzazione del proprietario o dell’amministratore, con procedure controllabili ed altrettanto sicure.
Quali sono i vantaggi del Rolling Code?
Vantaggi per le aziende:
- controllo accessi addetti e collaboratori;
- limitazione accessi in aree delicate e riservate;
- controllo dei movimenti personale
Vantaggi per complessi residenziali comunitari.